Rinoplastica Ibrida

Rinoplastica ibrida

Dopo i motori, il concetto di ‘ibrido’ si estende anche alla rinoplastica. E' una nuova tecnica che abbina i vantaggi delle metodiche classiche (rinoplastica aperta e rinoplastica chiusa) – e che ha migliorato la chirurgia plastica nasale con alcuni vantaggi: riduzione del 30% delle revisioni chirurgiche , assenza di cicatrici columellari (l'area anatomica che separa le due narici), riduzione dell’edema e minor rigidità della piramide nasale. Il concetto di chirurgia plastica nasale ibrida è stata introdotto da un chirurgo italiano quasi 20 anni fa e che è stata pubblicata su prestigiose riviste specialistiche americane. Con l'intervento ibrido è anche possibile correggere patologie funzionali, quali la dedizione del setto nasale e i turbinati inferiori.

La rinoplastica ibrida consente un miglioramento della forma del naso con limitata incidenza delle complicazioni, come eccessive resezioni di cartilagini nasali, l’indebolimento del dorso nasale e della punta del naso, nonché visibilità e/o dislocazione degli eventuali innesti di cartilagine. La tecnica ‘ibrida’ favorisce un recupero veloce per l'assenza di cicatrici visibili, scollamento del naso poco esteso e limitato uso d'innesti; è possibile adottare tale tecnica in molti cadi di rinoplastica primaria, in casi selezionati di rinoplastica secondaria, nonché in casi di correzioni funzionali con la settoplastica, turniboplastica e correzione di insufficienze valvolari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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