Rinoplastica Secondaria

La rinoplastica secondaria

La rinoplastica secondaria è quell'intervento di chirurgia estetica del naso, che viene eseguito dopo l'intervento di rinoplastica estetica primaria. La rinoplastica secondaria può essere seguita in anestesia generale o locale in base al difetto da correggere, se di piccole dimensioni o di grandi dimensioni, se cartilagineo oppure osseo. L'intervento di rinoplastica secondaria è tecnicamente più difficile dell'intervento primario sia per le aspettative del paziente, che già si sottopone ad un secondo intervento sul naso, sia per ragioni di tecnica chirurgica, dove sia alla cicatrice dei tessuti del precedente intervento, sia alle correzioni eseguite precedentemente. 

La rinoplastica secondaria può essere riduttiva, si elimina cioè il tessuto cicatriziale, osseo o cartilagineo rimasto esuberante dopo rinoplastica primaria; può essere una rinoplastica secondaria d'aumento che consiste nel colmare difetti residui di medie o grandi dimensioni, oppure può essere una rinoplastica secondaria correttiva, dove si corregge la forma del naso o la sua direzione.

In casi di rinoplastica d'aumento può essere necessario prelevare tessuto da altre parti del corpo e in particolare dal setto nasale, della cartilagini dell'orecchio oppure dalle cartilagini costali; in casi selezionati viene utilizzato anche il derma artificiale al fine di ricostruire una superficie nasale liscia e senza irregolarità. L'utilizzo del tessuto adiposo (lipofilling) è sconsigliato per la rinoplastica in quanto si tratta di tessuto dotato di consistenza minore, quindi più morbido, rispetto al tessuto cartilagineo e osseo del naso. 

Accade frequentemente che i pazienti si sottopongano all'intervento di rinoplastica secondaria per comparsa o peggioramento della respirazione; questo accade poiché la rinoplastica è un intervento riduttivo per natura, si rimuove cioè il tessuto in eccesso (cartilagine o osso) da nasi particolarmente importanti (rinomegalia) e quindi il naso nuovo è ridotto di dimensioni rispetto a quello nativo con conseguente riduzione dei flussi aerei a livello delle fosse nasali (narici). E' quindi importante affidarsi a chirurghi esperti che siano in grado di correggere anche l'aspetto funzionale della respirazione con interventi mirati di settoplastica anteriore, settoplastica posteriore, turbinoplastica e plastica della valvola nasale. 

In casi selezionati si può arrivare a intervenire su nasi particolarmente difficili o rovinati da precedenti interventi per tre (rinoplastica terziaria) o anche quattro volte (rinoplastica quaternaria).

In pazienti che non desiderano un risultato definitivo, che non si vogliano sottoporre a uno nuovo intervento, o che abbiano deficit limitati, è possibile optare interventi meno invasivi e rivolgersi quindi a trattamenti ambulatoriali di rinofiller con durata variabile da 6 fino a 18 mesi.